Giovedì 31 maggio l’AXRT annuncia l’inaugurazione della mostra ad Avellino di Adele Ceraudo, ‘Censura’.
A cura di Stefano Forgione, l’iniziativa offre l’esposizione di venti opere dell’artista, tra i quali alcuni inediti.
Prevista la proiezione di un video/arte inedito che ha come protagonista Adele Ceraudo.
«Dopo il successo della sua personale al PAN di Napoli, curata da Daniela Wollmann, la Galleria di Avellino è onorata di proporre i disegni a penna e le opere che saranno esposte, al suo pubblico», fa sapere il curatore.
La mostra termina sabato 30 giugno 2018
CENSURA.
La grammatica del femminile, la sintassi di uno spazio morale, il disegno di una rivelazione identitaria. L’arte ha da sempre rappresentato il momento di sintesi tra i profili di spiritualità e di materialità coinvolte nella rappresentazione del fatto, che da tratto meramente fisico diviene così composizione, assunzione, evocazione, in una parola opera che si astrae dal suo stesso creatore per assurgere a patrimonio della sensibilità dell’osservatore.
Anche il dialogo tra “temporalità” e “spiritualità”, che ha assunto nel tempo molteplici evoluzioni dinamiche, assurge ad “occasione” di sintesi logica tra morale, corpo, sensi, emozioni, cultura, etica. Adele Ceraudo usa il suo corpo come modello della sua ricerca pittorica, tramite le sue indiscusse capacità teatrali.
La donna sempre al centro dei suoi lavori, viene da lei “usata” per rappresentare opere del passato, sostituendo ai soggetti reali la figura del suo corpo, accentuandone la sinuosità, sotto i colpi sferzanti delle sue penne. Gli artisti con il loro spirito creativo, hanno sempre “raccontato” i fasti, i fatti e le vicissitudini dell’uomo e del tempo, permettendone la rappresentazione dei pensieri, dei dogmi, delle aspirazioni e desideri.
L’espressione laica , di un corpo femminile nel rappresentare la crocifissione, non vuole essere una provocazione di carattere religioso o culturale, ma la semplice esaltazione di ciò che ama, lasciando all’osservatore la possibilità di trarne qualsiasi altro tipo di messaggio.
Nei suoi disegni a penna si percepisce, oltre alla capacità tecnica, l’amore, l’attrazione verso quel corpo e l’esaltazione dei temi trattati, che conferisce alle sue opere forza creatrice, oltre che l’energia necessaria per raggiungere nuove frontiere espressive.
“Take eat this is my body” è una frase che ella stessa pronuncia a mo’ di provocazione, senza nessuna implicazione di carattere religioso. Il suo messaggio, attraverso l’uso delle bibliche parole, avvicina l’arte alla sua essenza creatrice, concedendo all’osservatore la possibilità di prendere in maniera quasi “fisica” un pezzo di quell’opera d’arte stessa, e di nutrirsene.
Proprio perché il tema religioso nelle sue opere viene usato solo a scopo rappresentativo, per mettere in scena e sublimare artisticamente il suo corpo ed il suo ego, la Censura, inutile nel mondo dell’arte perché inesorabilmente travolta dalla capacità creativa degli artisti, va liberata ed il giudizio sull’opera va lasciato alla sensibilità di chi riesce ad apprezzarla.
Info mostra: axrtgallery.com
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